L’ebook non è una killer application, ma lo strumento per un’esperienza di consumo diversa, non necessariamente in concorrenza con il libro. Ne ha parlato John Makinson, CEO di Penguin Group, in un’intervista al WSJ (che in Italia è ripresa da Italia Oggi del 14 maggio 2011). Già adesso c’è chi preferisce comprare i libri e chi invece li prende a prestito in biblioteca; il libro digitale non farà che aumentare le possibilità a disposizione di coloro che prediligono l’esperienza della lettura in quanto tale, che quindi al posto di un libro usa e getta compreranno un libro digitale; mentre tutti quelli che si sentono anche «proprietari del libro, che vogliono condividerlo e riporlo sul proprio scaffale» perché «amano l’esperienza del libro» continuerano ad acquistare i libri di carta. L’ebook, insomma, fa emergere «una distinzione crescente fra il lettore e il possessore del libro».
Le previsioni di crescita collocano il mercato ebook oltre il 30% nel 2015, ma il 70% dei lettori secondo Penguin resterà a lungo fedele alla carta; a patto però che gli editori puntino sulla qualità fisica del libro. Se il valore aggiunto per gli acquirenti è il “possesso”, il libro deve essere un oggetto capace di soddisfare le aspettative; anzi, il lettore potrà anche essere disposto a pagare qualcosa di più per possedere un prodotto migliore.
Penguin sta preparando per quest’estate il lancio di Bookish.com, piattaforma di vendita concorrente ad Amazon.