Il libraio di Seth Godin

Dal blog di Seth Godin, un post che merita di essere tradotto per intero, così com’è:

Ieri sono entrato in una libreria specializzata per bambini. Il negozio era vuoto. “Sa dove posso trovare Yertle the Turtle?” ho chiesto al commesso.

Yertle the Turtle è un famoso libro per bambini del dr. Seuss, un po’ come entrare in una libreria in Italia e chiedere il Gian Burrasca.

Il commesso è andato verso il suo computer e ha digitato qualcosa sulla tastiera. “Purtroppo non lo abbiamo. Sa per caso il nome dell’autore?”

Silenzio sbigottito.

[Ho trovato il libro da solo. Ne avevano tre copie.]

Può darsi che per quel commesso il suo lavoro sia quello di fare il bravo impiegato, controllare che la gente non rubi i libri, digitare qualcosa sulla tastiera del computer e leggere i risultati ad alta voce standosene alla cassa.

Se è così, quella libreria, e così pure tutti i negozi popolati da commessi cui è stato insegnato a comportarsi da impiegati, sono condannati.

Può darsi, invece, che il suo lavoro sia prendere a cuore personalmente le esigenze dei clienti, interessarsene, ascoltarle, occuparsene, aggiungere più valore rispetto a quello che può dare un sito internet.

In questo secondo caso, come verrebbero scelti i commessi? Che tipo di formazione riceverebbero? Quale sarebbe il segreto?

Che succede quando un capo decide di assumere, formare e trattenere solo persone che prendono a cuore le cose personalmente?

Bella domanda.

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