Gratis di Chris Anderson è uno dei manuali fondamentali per muoversi nell’economia del prossimo decennio e va letto assolutamente. Perché il tema del libro non riguarda le strategie di prezzo (insomma una questione per addetti di marketing), ma le leggi economiche: che nella cosiddetta economia digitale sono quelle di sempre… o quasi, salvo qualche dettaglio. In poche parole: il valore non si crea e non si distrugge, si sposta. Si sposta dalle aree dove c’è abbondanza (e quindi i beni di cui abbiamo abbondante disponibilità tendono a perdere valore) a quelle dove c’è scarsità. La regola base è quella ottocentesca di Bertrand: «In un mercato competitivo, il prezzo tende a calare fino al costo marginale». Ma che cosa succede se il costo marginale diventa così basso da essere irrilevante? Succede che, oltrepassata una certa soglia psicologica, si smette di misurarlo, e piuttosto che fissare un prezzo bassissimo si passa all’opzione gratis. Tutto ciò potrebbe restare ipotesi di scuola, se non fosse per il fatto che la materia prima dell’economia contemporanea, cioè il bit, ha ormai un costo bassissimo grazie alla nota legge di Moore. Ecco perché Yahoo Mail può permettersi di offrire capacità illimitata di memoria a costo zero per competere con Google: quella memoria ha un costo marginale irrilevante.
Ma attenzione: l’informazione non è fatta solo di bit, ma anche di idee. «La legge di Moore parla della struttura fisica del computer, ma l’informazione è la merce immateriale su cui agisce quella struttura». Se è vero che il valore non scompare, ma si sposta da un’altra parte, le migrazioni del valore nell’economia digitale sono un processo non unidirezionale che faceva dire a Stewart Brand la famosa frase:
Da un lato l’informazione vuole essere costosa, perché ha molto valore: l’informazione giusta nel posto giusto ci cambia la vita. D’altro canto, l’informazione vuole essere gratis, perché produrla sta diventando sempre più economico. Quindi queste due tendenze sono in rivalità.
O, più semplicemente:
L’informazione abbondante vuole essere gratuita. L’informazione scarsa vuole essere costosa.
Le strade lungo le quali si sposta il valore disegnano schemi non completamente nuovi (anzi, alcune forme di gratis sono ben note da tempo), ma che stanno cambiando proprio grazie alla quantità di informazione abbondante che circola nell’economia digitale.
Tutte le forme di gratis si riducono in ultima analisi a variazioni sullo stesso tema: far muovere il denaro da prodotto a prodotto, da persona a persona, dall’adesso al dopo, oppure verso mercati non monetari e poi di novo fuori da quei mercati. Gli economisti li chiamano cross subsidies, sovvenzionamenti incrociati.
I sovvenzionamenti incrociati sono i vari modi nei quali l’economia riesce a fare in modo che una cosa che ha un valore prima o poi venga pagata, anche se non subito o non direttamente da chi ne usufruisce: ad esempio prodotti a pagamento sovvenzionano prodotti gratuiti, pagamenti di domani sovvenzionano i prodotti gratis di oggi, persone che pagano sovvenzionano persone che non pagano. I modelli di gratis tendono secondo Anderson a disporsi in quattro categorie principali:
1) sovvenzionamenti incrociati diretti (articoli civetta, pacchetti di servizi con componenti gratis, carte di credito ecc.)
2) mercati a tre vie (media)
3) Freemium (versione free e versione premium)
4) mercati non monetari (Wikipedia).
I libri, secondo Anderson, si dispongono prevalentemente nella categoria del Freemium. La gran parte dei lettori continua a preferire la versione cartacea, sia per ragioni funzionali che per il piacere legato all’oggetto libro. Ma il libro digitale distribuito gratis (in versione parziale o integrale) può essere uno strumento potente per stimolare la domanda. Inoltre, nel caso della saggistica (soprattutto economico-finanziaria) si presenta un modello simile a quello della musica: il libro (digitale o fisico) è regalato per vendere qualcos’altro.
Il libro digitale, che presenta bassi costi marginali, è in realtà uno strumento di marketing per eventi ad alti costi marginali come conferenze e consulenze: esattamente come la musica gratis è marketing per i concerti. Si può avere gratis la versione abbondante, a taglia unica, delle idee dell’autore: ma se volete quelle idee tagliate su misura per la vostra azienda, il vosto convegno o riunione degli investitori, dovrete pagare per lo scarso tempo dell’autore (sì, anch’io seguo questo modello. I dettagli del mio onorario sono su mio sito!).